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Musica e Musicanti note storiche sui complessi bandistici di Novoli

Musica e Musicanti note storiche sui complessi bandistici di Novoli col patrocinio Società di Storia Patria per la Puglia. Sezione di Novoli “O. Parlangeli”, 2003 Il Parametro Editore

 

 

Chi oggi voglia recuperare le trame della storia dei complessi bandistici pugliesi dovrà fare affidamento a pochi studi e contributi, peraltro di varia natura sul piano della condotta della ricerca, quando più quando meno scientifici, quando parziali o di limitato apporto conoscitivo.

Un quadro d’insieme di quella strepitosa stagione, labile quanto prezioso, è invece privilegio di chi ha avuto la fortuna di viverla in prima persona, di parteciparne al clima, per esserne stato protagonista (anche solo in qualità di passivo ascoltatore), avendo impresso in maniera indelebile nel cuore dei propri ricordi tutto il fascino trascinante dei suoni (marce, preludi, inni, pot-pourri, sinfonie, fantasie operistiche), la vividezza delle immagini e dei colori, d’ambiente come musicali, legati a quella straordinaria esperienza culturale.

Rivive così nel ricordo degli appassionati l’imperiosa gestualità delle “eroiche bacchette” dei maestri Gioacchino Ligonzo, di Filippo Zigante, dei due Abbate (Ernesto e Gennaro), di Pino Natale, Dino Milella, Alfredo d’Ascoli, Giuseppe Patanè, di Carmelo Preite (quest’ultimo, nativo di Presicce, autore di un trattato di istrumentazione per banda in centocinque esempi, edito a Milano nel 1936), e di tanti altri valenti direttori, tra plurimedagliati e più o meno osannati, che hanno saputo imprimere un carattere distintivo agli organici posti sotto la propria guida.

Nelle immagini del pensiero riprendono, allora, nuova vita i virtuosismi e le intemperanze, come le teatralità, dei complessi di Gioia del Colle, di Squinzano, di Bisceglie, di Noci, di Conversano, di Ceglie Messapica, di Francavilla Fontana, di Acquaviva delle Fonti, della banda Verde di Nardò, come di innumerevoli altri rinomati complessi bandistici della regione, i quali hanno mietuto in ogni contrada riconoscimenti ed attestati di stima, conquistando ovunque trofei, coppe, targhe, diplomi.

Si avvicendano, infine, nella mente le ritualità, il folklore, le festosità, i luoghi deputati, gli apparati, tra una adunanza e una ricorrenza patriottica, tra un corteo funebre e una processione religiosa, tra le luminarie delle feste di piazza e una cassa armonica con la sua simbolica cassetta-podio.

Ma i ricordi, si sa, come vecchie foto d’epoca, tendono a sbiadire nel tempo. Per questo, siamo grati a tutte quelle operazioni tese al recupero di testimonianze, documenti d’archivio, storie, immagini, fonti sonore, che ci consentono di fissare la memoria e di fare il punto cronachistico, se non storico, di fatti socio-artistico-culturali come questi, che altrimenti rischiano di scomparire per sempre.

Un plauso riconoscente va, perciò, all’Autore di questo volume (edizione “non venale”, come dal colophon), che esce sotto l’egida della Società di Storia Patria per la Puglia (sezione di Novoli, intitolata al compianto Oronzo Parlangeli), che ha per tema i complessi bandistici di Novoli, qui adeguatamente raccontatici, tra nascite, sviluppi e rifondazioni, nell’aver essi pure svolto un ruolo sociale, pedagogico e culturale importante sul territorio.

 

Elsa Martinelli

docente di Letteratura poetica e drammatica

Conservatorio di Musica “Tito Schipa” in Lecce

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