La Madonna del Pane di Gilberto Spagnolo

copertina il pane della Madonna

Spesso ci si trova a disagio allorquando si deve dare un giudizio su qualcosa che per le sue particolarità si dimostra variegato e composito nelle varie componenti.

La ricchezza di notizie, la loro qualità e soprattutto l’interesse che esse suscitano nel lettore, rendono, tuttavia, quest’ultima fatica dell’amico Gilberto Spagnolo, a dir poco, stimolante anche per il modo con cui riesce ad accompagnare quasi per mano il lettore in luoghi conosciuti, ma scarsamente esplorati della nostra storia cittadina.

Lima (Perù) 1992 – Novoli 1944; due date e due avvenimenti che non hanno nulla in comune sono bastati all’autore per tessere una tela di notizie che ci ricordano i risvolti della nostra storia cittadina, ma che sfuggono, come ho detto prima, spesso anche agli addetti ai lavori, travolti oggi da notizie che spesso lasciano il tempo che trovano.

A noi in particolare importa la seconda data.

È bastato il panegirico celebrato nel lontano 16 luglio dell’anno 1944 dal padre passionista Anselmo Librandi in onore della nostra protettrice Maria SS.ma del pane, un tempo venerata

col nome di Madonna di Costantinopoli, nella chiesa matrice di Novoli per risvegliare nell’autore un triste ricordo, ma soprattutto per ritessere in una maniera nuova, ma sempre interessante, la storia del miracolo del pane operato dalla Vergine Maria in occasione del morbo che aveva colpito Novoli nel lontano 1707.

Tanti hanno ricordato l’avvenimento in maniera avvincente, risve-gliando sempre nei nostri animi segni e sentimenti d’affetto e devozione verso la Vergine Maria, sempre nuovi e sempre più profondi e tutti hanno lasciato un’impronta che ci portiamo dietro gelosamente per farla esplodere la terza domenica di luglio di ogni anno.

Sono notizie che ci vengono ripetute con frequente insistenza, però l’autore in questo suo lavoro ce le propone e fa rivivere in maniera nuova, attraverso le parole di un suo illustre oratore, il padre passio-nista, Anselmo Librandi, arricchendole, a sua volta, di particolari interessanti.

Il racconto del miracolo descritto in maniera egregia dal parroco don Oronzo De Matteis viene illustrato ed arricchito di particolari che i più ignorano e che hanno grande valenza storica perché ripor-tano in maniera nuova quanto lo storico Vincenzo Tarantini ci ha tramandato in un suo scritto sull’argomento «Correva l’anno…».

Sono notizie che grosso modo tutti conosciamo, ma non è questo che conta, bensì l’importanza della fonte sia essa storica che pseudo storica. È un tassello dell’apparato storico che ci riguarda e di cui si era quasi persa ogni traccia, il racconto che del fatto ci fa Geronimo Marciano, anche se uno stralcio manoscritto dello stesso è rimasto esposto in una bacheca nella sacrestia della chiesa dell’Immacolata in Novoli sin dai tempi del rettorato di don Pasquale De Matteis, misteriosamente sparito in seguito ai lavori di restauro ed ammo-dernamento eseguiti dal prof. don Francesco Pellegrino nei lontani anni Quaranta del secolo scorso.

Ma questo conta poco all’economia del presente lavoro, quanto, invece, l’aver ricordato attraverso l’eccellente panegirico del padre Librandi la storia di un evento che ha segnato il
Quanto è cambiato da allora!nostro passato e che rimane il segno tangibile della protezione della Vergine Maria, attraverso i nostri padri, su di noi lontani discendenti, per sempre, oltre che della fede indiscussa di quanti ci hanno preceduto, ma soprattutto «la testimonianza significativa della devozione di un tempo» come lo stesso Spagnolo dice nel «Prologo» della presente pubblicazione.

Una lunga serie di avvenimenti ha interessato la vita, i costumi, la cultura, l’economia dei Novolesi, ma a suggello della loro fede è sempre rimasto intatto il culto alla loro Madonna del Pane, la Vergine di Costantinopoli che i loro avi dichiararono protettrice nei secoli.

Da quel lontano luglio 1707 non mancano a Novoli occasioni e modi per ricordare quel grande evento.

Gilberto Spagnolo con certosina pazienza ci propone un lungo elenco, caratteristica principale della presente pubblicazione.

Quante Marie e quante Costantine popolano l’anagrafe cittadina; quante icone ed immagini ci accompagnano lungo le vie cittadine e le verdi campagne per ricordarci che lei è sempre vicina a noi in ogni tempo e in ogni luogo.

Il racconto del testo è arricchito da sei riproduzioni di dipinti e di antichi affreschi esistenti nel Comune, il più antico dei quali A. D. 1822, non firmato, poco conosciuto dai Novolesi, tutti in buono stato di conservazione, perché gelosamente custoditi dai rispettivi proprie-tari, testimonianza della grande devozione sin dai tempi antichi dei Novolesi. Alcuni sono sfuggiti forse per caso all’azione del tempo o all’incuria degli uomini.

Bene ha fatto Gilberto Spagnolo, perciò, a riproporceli, perché ne fossimo i custodi più responsabili.

Conclude il presente lavoro un’appendice documentaria nella quale l’autore propone cinque interessanti testimonianze, di cui quattro riguardanti il culto della Vergine SS.ma del pane a Novoli, che ne completano il racconto e lo rendono ancora più interessante.

 

Piergiuseppe De Matteis

Pubblicato da Mario Rossi

Mario Rossi è nato nel 1941 a Novoli (Lecce). Salentinologo autodidatta, si è autoacculturato attivandosi come ricercatore di documenti inediti d’epoca, organizzatore di esposizioni d’arte, ed editor di pubblicazioni realizzate per Il Parametro, casa editrice e associazione culturale, della quale è stato il referente primario (Il Parametro). Bibliofilo e collezionista, dispone di una notevole raccolta libresca d’autori e studi salentini, e di 3.500 “santini” più volte utilizzati (e disponibili) per l’allestimento di esposizioni monotematiche o specifiche.

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