“Ritrovarsi fratelli”: il poliziotto e il migrante, fra solidarietà e colpi di scena

“Ritrovarsi fratelli”: il poliziotto e il migrante, fra solidarietà e colpi di scena

Già avvezzo alla penna e autore di saggi storici, con “Ritrovarsi fratelli” Andrea Tondo esordisce anche nella narrativa. Il piacere per la ricerca resta intatto e pervade anche quest’opera tanto leggera, quanto portatrice di un grande messaggio di solidarietà. Un’opera che si mastica in un’ora – appena 58 pagine – e che ricollega due mondi solo in apparenza lontani attraverso un filo genetico che supera le barriere del tempo e dello spazio. Edito da “Il Parametro”, il libro è uscito in questi giorni.

Agente di polizia nella vita reale, Tondo dà vita a un racconto in prima persona in cui annoda esperienze reali sul campo a spunti di pura fantasia letteraria, senza mai debordare nel surreale. E strappando in certi passaggi il brivido di un’emozione, grazie a una sapiente miscela di elementi attinti dalla cronaca – e quindi verosimili -, inseriti in una trama che, attraverso le vicissitudini dei due protagonisti, il poliziotto e il ragazzo somalo Ahmed, scampato alla morte durante le drammatiche fasi di uno sbarco, con poche pennellate insegna valori quali il rispetto, la legalità, il perdono, la fratellanza. Fino al riscatto di una vita dopo sofferenza, paura, umiliazione. Uno schiaffo al razzismo cieco e dilagante di cui si nutrono questi tempi bui.

Divisa la storia sostanzialmente in due parti, la prima è arricchita di fasi operative a tratti adrenaliniche. Si ritroveranno senz’altro in questa molti poliziotti delle volanti e carabinieri dei nuclei operativi radiomobili, gli angeli del primo intervento, forgiati a passare in un solo istante da assonnate ore d’inazione allo scatto felino con il tachimetro che sfiora i 200 orari verso avventure dall’esito imprevedibile. La seconda scivola verso il gusto dell’inventiva e della sorpresa, cambia anche lo stile, si fa più riflessivo, senza per questo perdere un briciolo di terreno sul piano del ritmo. Il lettore viene così preso per mano fino alla rivelazione finale.

Ambientato fra Lecce e la sua principale marina, San Cataldo, assolutamente attuale per le tematiche trattate, nel racconto vi sono alcuni anacronismi voluti dall’autore stesso. Senza di questi, l’intreccio e il colpo di scena che va disvelandosi nelle ultime pagine, non sarebbero stati possibili.

La storia, come spiegato in prefazione, prende spunto da un fatto reale, uno sbarco in cui fu soccorso un albanese che dopo, proprio nel Salento, avrebbe ricostruito una vita. Calata la vicenda di fantasia nel gennaio del 2006, ancora in quegli anni erano quasi sempre e solo albanesi ad approdare sulle coste salentine. Non era iniziata la grande ondata migratoria, soprattutto da Vicino e Medio Oriente, sulle rotte di isole greche e sponde turche lungo il Canale d’Otranto.

La magia del racconto ha così fatto materializzare un ragazzo somalo, studente di medicina e arruolato per forza nell’esercito, a combattere contro la sua volontà nell’atroce, folle e interminabile guerra civile del suo Paese, ma deciso a ritrovare la strada della vita e dell’amore.

Tutto ruota quindi attorno a due persone dalle pelle di colore diversa, il poliziotto e il migrante, che si riscopriranno parenti in virtù di una ben nota, storica presenza italiana in Somalia. E questo rappresenterà la salvezza per il poliziotto nel momento della malattia.

In fin dei conti, la geografia, l’etnia, la lingua, cosa sono di fronte all’unica madre, questo piccolo globo di terra e acqua che galleggia in un universo sterminato? E, come ci ricordano spesso gli antropologi, non è poi vero che veniamo tutti dall’Africa?

Il libro a scuola. Giovedì 21 dicembre, 150 copie del libricino saranno distribuite agli studenti della scuola media di Guagnano. Un omaggio dell’amministrazione comunale, che ha apprezzato il messaggio trasmesso dal racconto. Una buona lettura per le giovani generazioni.

L’autore. Nato a Lecce nel 1977, arruolato nella Polizia di Stato, Andrea Tondo ha lavorato per undici anni a Milano, per poi essere trasferito a Lecce dove svolge l’incarico di operatore del controllo del territorio nella Sezione Volanti. Ha già pubblicato nel 2009 “La vittoria riprende il volo” (Paramento Ed.) e“Don Giovanni Buccolieri” (Monte Ed.), nel 2011 “Dal giglio dei Borbone al Tricolore d’Italia – La vita di Giovannantonio Tarentini con note di storia salentina tra ‘800 e ‘900 (Ed. Grifo), partecipando al XXIV Salone Internazionale del Libro di Torino.

Con il volume “Un medico in trincea – Oronzo Indellicati: mie ricordi della Guerra Mondiale (anni 1915-1918)” (Ed. Grifo) è tra i relatori del convegno di studi “Muti passaron quella notte i fanti – Centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale”, svoltosi a Trepuzzi nel 2016. Nel 2010 ha ricevuto il premio nazionale della bontà in Campidoglio per i suoi studi che hanno fatto riemergere dall’oblio la figura di Livio Tempesta.

 

Ritrovarsi Fratelli di Andrea Tondo - Edizioni "Il Parametro"
Ritrovarsi Fratelli di Andrea Tondo – Edizioni “Il Parametro”

 

Pubblicato da Mario Rossi

Mario Rossi è nato nel 1941 a Novoli (Lecce). Salentinologo autodidatta, si è autoacculturato attivandosi come ricercatore di documenti inediti d’epoca, organizzatore di esposizioni d’arte, ed editor di pubblicazioni realizzate per Il Parametro, casa editrice e associazione culturale, della quale è stato il referente primario (Il Parametro). Bibliofilo e collezionista, dispone di una notevole raccolta libresca d’autori e studi salentini, e di 3.500 “santini” più volte utilizzati (e disponibili) per l’allestimento di esposizioni monotematiche o specifiche.

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