Sant’Antonio Abate nell’arte e nella tradizione popolare

DEL SANT’ANTONIO MONACO ABATE (251?-356) WIKIPEDIATO TITOLARE DI 31 CHIESE ITALIANE MIRACOLOSO PATRONO O COMPATRONO DI 33 AGGLOMERATI URBANI DIVERSAMENTE POPOLATI

Piergiuseppe De Matteis ha progettato per l’Editore Il Parametro, un libro intitolato Sant’Antonio Abate, nell’arte e nella tradizione popolare. Siccome ha intenzione d’illustrarlo, anche, con riproduzioni di opere (dipinti, sculture, opere grafiche) che raffigurano il Santo monaco anacoreta, eseguite da artisti noti e ignoti, selezionati in modo che a lavori ultimati il tasso artistico dell’insieme editato risulti il più alto possibile.Le opere ordinate e “schedate” qui di seguito sono una anticipazione. Con la promessa che non sarà privilegiata eccessivamente l’iconologia più popolaresca e straconosciuta costituita dalla statuaria devozionale stereotipa, dai santini cartacei e dall’oggettistica iconizzata con l’effigie del Santo maialato.L’iconologia più nota e illustre, costituita da opere eseguite da artisti già museificati e monografati, sarà censita in una appendice, riproducendo le opere nelle quali risultano raffigurate le tentazioni demoniache firmate da: Giacomo Jaquerio (1375?-1453), Martin Schongauer (1448-1491), Hieronymus Bosch (1450-1516), Matthias Grunewald (1475-1528), Jan Brueghel il Vecchio (1525-1569), David Tenier il giovane (1610-1690), Paul Cézanne (1839-1906), Odilon Redon (1840-1916), Max Ernst (1891-1976), Salvador Dalì (1904-1989)La Storia di Sant’Antonio che Michelangelo Buonarroti (1475-1564) avrebbe copiato dallo Schongauer, noto in Italia anche come Bel Martino o Martino D’Anversa: dando credito a ciò che ha scritto il Vasari, completerà il libnro con i sette episodi della Vita del Santo affrescati nel 1426 da Giacomo Jaquerio nell’Abbazia di Sant’Antonio in Ranverso (Torino).

Enzo Ross-Roiss

Pubblicato da Mario Rossi

Mario Rossi è nato nel 1941 a Novoli (Lecce). Salentinologo autodidatta, si è autoacculturato attivandosi come ricercatore di documenti inediti d’epoca, organizzatore di esposizioni d’arte, ed editor di pubblicazioni realizzate per Il Parametro, casa editrice e associazione culturale, della quale è stato il referente primario (Il Parametro). Bibliofilo e collezionista, dispone di una notevole raccolta libresca d’autori e studi salentini, e di 3.500 “santini” più volte utilizzati (e disponibili) per l’allestimento di esposizioni monotematiche o specifiche.

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